Nel corso dei millenni molti uomini hanno solcato il deserto alla ricerca di pietre preziose e minerali, per scopi militari o per commerciare.
Oggi, come nel passato, i pericoli che deve affrontare chi viaggia in questo ambiente sono sempre gli stessi: perdere la direzione, essere sorpreso da una tempesta di sabbia, trovare un pozzo insabbiato…
Il deserto sa essere spietato.
Lo hanno potuto constatare i fratelli Castiglioni nel corso di una spedizione compiuta nel 1977 partendo da Timbuctu, sul fiume Niger, fino ad arrivare a Nguigmi, sul lago Ciad. A circa metà del percorso i gemelli archeologi hanno fatto la drammatica scoperta di un’intera carovana Tuareg morta di sete.
In una sala del museo è stata ricostruita questa tragedia del deserto per indurre il visitatore a riflettere sui rischi e la sofferenza che molti uomini hanno dovuto affrontare vivendo in un ambiente così ostile e diverso dal nostro.
I BEJA – Quella dei Tuareg è l’etnia più conosciuta tra quelle che vivono nel deserto ma non l’unica. Altri popoli si sono stabiliti in questo ambiente. Tra i più antichi e misteriosi abitanti del Sahara vi sono i Beja. Popolo di pastori, la loro origine si perde nella notte dei tempi e il loro modo di vivere è talmente antico che possono essere definiti “fossili viventi”. Erano già conosciuti nel III millennio dai Faraoni che li chiamavano “Megiay” e successivamente dai Tolomei con il nome di “Cadoi Ophiophagi” (mangiatori di serpenti). Per i romani erano i “Blemmi” e lo storico Plinio il Vecchio li descrive come uomini senza testa e un occhio in mezzo al petto. Il Museo Castiglioni espone oggetti e armi di questo temerario e temutissimo popolo.
I NUBIANI – Il Nilo unisce la storia e la vita dei popoli dell’Africa nord orientale. Per lunghissimi tratti attraversa zone sabbiose ed è privo, tranne il fiume Atbara, di affluenti fino Khartoum, la capitale del Sudan, senza che la sua portata sembri risentirne.
I nubiani, sulle sponde del Nilo, sopravvivono grazie ad una stretta fascia di campi agricoli che l’acqua rende fertili. Alle loro spalle c’è il “nulla”. Immense distese sterili di rocce, pietrisco e sabbia che assediano le loro abitazioni non dissimili da quelle del periodo faraonico.
Semplici e gentili, i nubiani evidenziano naturale fierezza e caratteri somatici peculiari. Possono essere considerati una mescolanza antica e stabile di razze africane e mediterranee. Inizialmente cristiani hanno poi assorbito il credo islamico pur mantenendo tracce delle antiche credenze animiste. Negli ultimi anni si è verificato un progressivo abbandono degli usi e dei costumi tradizionali. Preziosi amuleti, oggetti, gioielli e ornamenti nubiani sono conservati presso il museo.
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